a

All ideas streamlined into a single flow of creativity. Smiltė.

LA offices

Stefano Canto – Festival Creature 2017

 

Berenice, la città sommersa. Se un posto è invisibile, non è altrettanto detto che non esista.

Secondo appuntamento del Festival Creature, il festival della creatività romana, organizzato da Open City Roma e parte del programma di Contemporaneamente Roma 2017 promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale e in collaborazione con Siae, con la scoperta del Distretto Marconi, promosso da Label201 a cura di Manuela Tognoli e Elena Giulia Abbiatici.

Sabato 18 novembre prosegue lo studio del territorio Marconi avviato nei giorni precedenti attraverso il workshop Trasmettiamoci di Wunderbar Cultural Projects a cura di Elena Bellantoni e Manuela Contino: alle 15, partirà dall’Accademia Italiana di Arte, Moda e Design un tour del distretto che porterà i visitatori alla scoperta del  nuovo polo culturale e creativo Circuito Marconi, passando per il Teatro India, l’Ex Mira Lanza Museum, il complesso degli Ex Mulini Biondi e i numerosi studi dipanati su Via Portuense. La passeggiata si concluderà nel cortile di Portuense201, dimora creativa di numerose attività legate all’architettura, al design, alla produzione cinematografica, all’arte. Il tour sarà affiancato da Termini Tv.

Dalle 19,00, si terrà l’evento serale Portuense201 Open Studios, con gli studi creativi del cortile della Ex Vaccheri Riccioni aperti al pubblico, dove verrà presentata l’installazione site specific Sedimento (Archeologia dell’effimero) di Stefano Canto, a cura di Elena Giulia Abbiatici, in collaborazione con la galleria Matèria.

Ad emergere saranno due parti nascoste della città: la prima, quella obliata dal cemento della speculazione edilizia degli anni 70, che rivive negli spazi delle ex fabbriche e dei complessi rurali dismessi dell’area; la seconda, quella sommersa da un Tevere che ingloba e sposta reperti della città contemporanea, evocata dall’opera di Stefano Canto.

L’installazione nasce dall’osservazione del paesaggio lungo il tratto di Tevere fra il Ponte di Ferro e il Ponte della Scienza. Nello spazio di alcuni giorni, assisteremo al prendere forma di una scultura di acqua e polvere di cemento: impronta del tempo che il fiume impiega per digerire l’estraneo, archeologia di un’edilizia urbana. Quando esoscheletri di cemento architettonico divengono detriti e rotolano verso gli argini del Tevere, l’acqua si rende culla di un divenire oggetto in mezzo al fiume. Temporaneamente o per sempre.

Maggiori informazioni su:  www.label201.com/stefano-canto-sedimento/

 

Foto: Luisa Galdo